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12/05/2016

CANONI ANTENNE TELEFONICHE, “CONTRATTAZIONE PRIVATA”

“Ma il Comune sa quanto incassa il Modena Fc in base alla convenzione che lo obbliga a integrare la cifra”. L’assessore Guerzoni ha risposto all’interrogazione di Galli (FI)

“L’ammontare del canone di locazione per le stazioni radio base installate all’interno delle Polisportive, che sono in regime patrimoniale di diritto di superficie, è frutto di una contrattazione tra privati e per questo motivo il Comune non ne è a conoscenza. Diverso è invece il caso dello stadio Braglia in quanto, in base alla convenzione stipulata con il Modena football club, e approvata dal Consiglio comunale con il voto favorevole di tutti gruppi e la sola astensione di CambiaModena, il Comune si impegna a integrare la differenza nel caso in cui l’ammontare del canone di locazione fosse inferiore ai 165 mila euro annui e quindi deve necessariamente essere a conoscenza dell’importo del canone versato”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni rispondendo in Consiglio comunale oggi, giovedì 12 maggio, all’interrogazione di Andrea Galli (Forza Italia) che chiedeva per quale motivo si conoscono gli incassi derivanti dai ripetitori telefonici installati allo stadio Braglia mentre gli analoghi incassi percepiti dalle Polisportive vengono classificati come proventi derivanti da contrattazioni tra privati e quindi “non se ne può sapere nulla”. Il consigliere ha chiesto anche perché le Polisportive “già aiutate in tutti i modi dal Comune possono avere una gestione opaca sulle loro entrate” e se non sia opportuno “avviare un percorso affinché le Polisportive con sede in immobili del Comune depositino i loro bilanci presso l’Amministrazione”.

Come ha spiegato Guerzoni nella sua risposta, secondo la convenzione per la concessione del servizio pubblico di gestione dello stadio comunale Braglia, approvata il 19 marzo 2015, il Modena Fc rimane titolare, fino alla scadenza della convenzione stessa, dei contratti per l’installazione di antenne per la telefonia mobile all’interno del Braglia e dello Zelocchi. Se complessivamente l’importo di questi contratti fosse inferiore a 165 mila euro annui, Iva compresa, il Comune si impegna a versare alla società la differenza tra il valore dei contratti e la somma prevista. Inoltre, fino al termine della convenzione, se uno o più contratti di telefonia giunti a scadenza non fossero rinnovati, il Comune si impegna a riconoscere al Modena Fc la differenza fra il valore dei contratti e la somma prevista di 165 mila euro. “È evidente quindi – ha affermato l’assessore – che l’Amministrazione comunale, avendo l’obbligo di integrare un’eventuale differenza, deve conoscere l’importo del canone di locazione versato dalla compagnia telefonica al Modena Fc”.

Per quanto riguarda le Polisportive, l’assessore ha spiegato che le associazioni sportive dilettantistiche non sono tenute a depositare o a rendere pubblici i propri bilanci, mentre sono pubblici i bilanci di cooperative e società sportive in regime di srl che hanno l’obbligo di depositarli presso il registro delle imprese della Camera di Commercio, dove chiunque può consultarli attraverso una visura camerale.

Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Luca Fantoni, M5s, ha affermato che il Consiglio dovrebbe iniziare “una forte discussione sugli enti sportivi per valutare quale possa essere il futuro delle polisportive e dello sport di base in città”.

Per Giuseppe Pellacani, FI, se dal punto di vista tecnico la risposta “è accettabile, non risolve un tema cruciale che è politico e cioè che sarebbe corretto sapere quanto ricavano le Polisportive dai canoni di locazione perché il terreno sul quale si trovano è pubblico e lasciare loro la possibilità di incassare quei soldi, anche per sostenerne la sopravvivenza, è una scelta politica che il Comune ha fatto”.

Per il Pd, Antonio Carpentieri ha ribadito che gli obblighi di legge sono rispettati e che “la trasparenza è garantita da fatto che i bilanci sono depositati alla Camera di commercio e sono pubblici e accessibili. Poi – ha aggiunto – possiamo anche avviare una riflessione sull’opportunità che il Comune possa richiedere i bilanci, anche se non c’è un obbligo, e condividerli con il Consiglio”. Ricordando che il diritto di superficie non è concesso a titolo gratuito, Fabio Poggi ha sottolineato che “con l’ultima revisione del regolamento, il Consiglio ha sostanzialmente imposto ai concessionari regole che li equiparano a un soggetto pubblico” e che quindi “ci sono tutti gli elementi per garantire la massima trasparenza”.

Nella replica, Andrea Galli ha ritenuto esaustiva la risposa sugli aspetti tecnici e formali mentre, ha detto, “è rimasto fuori, e non ne dubitavo, l’aspetto politico: nelle polisportive ci sono bische, bar, ristoranti, agenzie viaggi che pagano un affitto a prezzi di mercato. Nulla da dire se i canoni vanno a vantaggio delle attività sportive, ma non si può non rilevare che le Polisportive godono di vantaggi da questo sistema”.

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