Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

Tu sei qui: Home / Archivio Stampa / Archivio Comunicati Stampa / 2016 / Maggio / QUARTIERI, BOSI: “ESPERIENZA DA METTERE A REGIME”

Archivio Stampa

Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

31/05/2016

QUARTIERI, BOSI: “ESPERIENZA DA METTERE A REGIME”

L’assessore è intervenuto nel dibattito in Consiglio ringraziando chi si impegna e ponendo la questione dei consiglieri non eletti. Gli interventi del Pd

“I Quartieri hanno un ruolo prioritario e Giunta e Consiglio hanno la volontà costante di valorizzarlo. Per questo vogliamo ringraziare tutti coloro che investono tempo e capacità per farli funzionare, a titolo volontario e svolgendo un ruolo fondamentale”. Sono questi due elementi essenziali alla base di ogni riflessione sui Quartieri secondo l’assessore ai Quartieri e alla Partecipazione Andrea Bosi intervenuto in Consiglio comunale, lunedì 30 maggio, nel corso del dibattito sui Quartieri seguito alla presentazione, lo scorso 5 maggio, delle relazioni dei presidenti sui primi 18 mesi di attività. “Dobbiamo però prendere atto – ha proseguito Bosi – che c’è qualcosa che non funziona come rilevano gli stessi Consigli di Quartiere. Inoltre, all’interno dei Consigli c’è una carenza di legittimità diretta: la legittimità di una persona non eletta ha un senso diverso di quella di chi è stata eletta. Si tratta di un’esperienza nuova, che ha bisogno di essere messa a regime: abbiamo in scadenza i primi due anni, Consiglio e assessorato hanno la competenza per correggere i problemi che si sono evidenziati, facciamolo”.

Aprendo il dibattito per il Pd, Antonio Carpentieri ha definito “giusta” la scelta di mantenere i quartieri, “basata sulla Carta Costituzionale e sullo Statuto del Comune. La nomina dei componenti dei Consigli di Quartiere da parte del Consiglio comunale è una scelta corretta ed è l’unica che a legge vigente consentiva di tenere insieme la partecipazione a livello territoriale e una forte autorevolezza dei rappresentanti dei membri del Consiglio di Quartiere”. Simona Arletti ha evidenziato che “non possiamo dire che la sperimentazione sia andata liscia ma questa esperienza deve assolutamente proseguire: quale strumento è più significativo che avere nel territorio sensori attenti, fatti di uomini e donne che dialogano con i cittadini, ne percepiscono problemi, ansie, critiche e proposte? La legge nazionale che ha abolito le circoscrizioni è da correggere in un’ottica di autonomia decisionale delle città”. Per Carmelo De Lillo i Quartieri sono “le avanguardie dell’Amministrazione nel dialogo con il territorio. Questo è il loro ruolo e dovrà continuare a esserlo. Investire sui Quartieri è l’unica strada per rivitalizzare la partecipazione delle associazioni e dei cittadini. Come Consiglio possiamo impegnarci ad andare sul territorio per condividere problemi e coinvolgere direttamente i Quartieri nella progettazione della città”. Secondo Chiara Susanna Pacchioni il fatto che i consiglieri non siano più elettivi, “può essere un vulnus. Ma non è cambiato rispetto alle circoscrizioni, e non deve cambiare, il ruolo che riconosciamo ai quartieri: punti di riferimento competenti per i cittadini sul territorio, primo e fondamentale presidio di partecipazione attiva”. Vincenzo Walter Stella ha evidenziato che “da tutti i Quartiere emerge la richiesta di maggior coinvolgimento rispetto alla raccolta di pareri. I Quartieri devono continuare a esistere ma è interessante rimettere in discussione il Regolamento: l’assessore ha il dovere di far tesoro dell’esperienza dei primi due anni, coglierne le criticità per perfezionare le regole che la forza politica che rappresenta ha finora ritenute non abbastanza efficaci”. Fabio Poggi ha invitato a smettere di dire “che i consiglieri di Quartiere non sono pienamente legittimati perché sono nominati e non eletti. Le Circoscrizioni, svuotate dalla legge, sarebbero state un ‘paggetto’ della giunta, mentre i Quartieri non lo sono. Sono un’istituzione che ha un mandato dal Consiglio comunale: non sono chiamati a gestire ma hanno un mandato di progettazione, indirizzo, proposta e parere. Dobbiamo lavorare sul coordinamento diretto e stretto da Consiglio a Quartieri”. Per Caterina Liotti “il lavoro fatto fin qui dai Quartieri è da valorizzare. Di fronte a una legge che non condividiamo ma che c’è abbiamo cercato una soluzione e questa è la modalità a nostro avviso migliore. Si possono immaginare altri strumenti di partecipazione, ma non credo possano essere equiparate a strutture come quelle dei Quartieri e che tutti i giorni sono vicino ai cittadini”. Il capogruppo Paolo Trande ha affermato che i Quartieri sono “strumento essenziale alla democrazia di questa città e stiamo lavorando per trovare strumenti utili all’interno di un quadro normativo al quale non possiamo derogare. Credo che oggi si sia consumata una rottura importante anche dal punto di vista dei rapporti: viene a mancare un elemento di realtà e ognuno nelle prossime settimane si dovrà assumere le proprie responsabilità su questo tema”.

Azioni sul documento