Il nuovo Regolamento del sito Unesco di piazza Grande, presentato in aula dall’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza, è stato approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 26 ottobre con il voto a favore di Pd, Art.1-Mdp-Per me Modena e Idea-PeL; astenuti Forza Italia e Movimento 5 stelle.
Aprendo il dibattito, Marco Chincarini, Art.1-Mdp-Per me Modena ha sottolineato che “l’applicazione delle nuove regole non sarà indolore e richiederà perciò un accompagnamento sia per gli esercizi commerciali che si affacciano sulla piazza che per la città. Sarà un impegno che dovranno sostenere sia l’ente pubblico che i privati e dovremo crederci”. Per il consigliere bisogna quindi “attivare rapidamente un tavolo, come previsto, per raccogliere le osservazioni degli esercenti e mettere insieme un piano d’azione”. Vincenzo Walter Stella ha fatto appello “alla certezza dei controlli continuativi, non solo sul decoro ma anche sui rumori e sui carichi che deve sopportare la pavimentazione”. Particolare attenzione per il consigliere è necessaria anche “per un dialogo costruttivo con i commercianti che dovranno adeguare arredi e strutture, per non penalizzarli con oneri eccessivi e, anzi, verificando la possibilità di definire contributi economici”.
Adolfo Morandi (FI), dopo aver espresso il timore che le nuove regole “possano colpire in modo pesante l’accoglienza di qualità offerta dal Caffè Concerto”, ha focalizzato il suo intervento sulla difficoltà a camminare “che la pavimentazione in acciottolato della piazza crea in particolare per le persone disabili ma non solo a loro”. Ricordando di aver già posto il problema diversi anni fa, il consigliere si è augurato che la pavimentazione “sia rivista, anche perché è interesse di tutti rendere la piazza il più accogliente e fruibile possibile”.
“La piazza è patrimonio dell’Unesco dal 1997, come mai abbiamo aspettato vent’anni per fare il Regolamento?”, ha chiesto Marco Bortolotti, M5s, in apertura del suo intervento. “E per di più un regolamento che non è sfidante, con molte norme che serviranno a poco, perché difficili da controllare, e nessuna possibilità di tutela continuativa. Probabilmente bisognerà rivederlo. Speriamo – ha concluso – che la prossima Amministrazione abbia più coraggio”. Per Elisabetta Scardozzi, piazza Grande “merita un rispetto che ancora non le è riconosciuto visto che la si apre a eventi come concerti, manifestazioni sportive, commerciali e discutibili installazioni, che sono incompatibili con il senso religioso e la monumentalità del luogo. E questo non occasionalmente – ha aggiunto – ma con regolarità visto che il Regolamento prevede fino a 24 manifestazioni all’anno in piazza, con rischi per la cattedrale che possono derivare dalle vibrazioni del traffico pesante e dai rumori”.
Chiara Susanna Pacchioni, Pd, ha ribadito che l’elaborazione del Regolamento ha coinvolto in strettissima collaborazione numerosi soggetti, compresi, in due assemblee pubbliche, i cittadini. Ha inoltre evidenziato che le nuove regole “prevedono un lasso di tempo congruo per adeguarsi, la possibilità di pedonalizzare corso duomo e rimuovere i fili del filobus, come richiesto da tanti, e un numero limitato di manifestazione, con attenzione particolare a contenere l’inquinamento acustico e a proteggere i cittadini”.
E Federica Di Padova, ha evidenziato come piazza Grande, il Duomo e la Ghirlandina “non siano solo un luogo di culto o di interesse storico ma siano luogo di senso civile per la comunità intera” e come questo principio “abbia guidato la discussione che, con il coinvolgimento di tutti gli attori e in modo non scontato, ci ha portato ad avere oggi il regolamento. Con l’approvazione – ha concluso – valorizziamo non solo il sito Unesco ma l’intero patrimonio culturale della città”
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