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26/10/2018

SANT’AGOSTINO, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei consiglieri concentrati sull’efficacia del procedimento unico

La delibera di ratifica del risultato unanime della Conferenza dei servizi del Sant’Agostino, presentata dall’assessora all’Urbanistica Annamaria Vandelli, è stata approvata dal Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 25 ottobre. Con l’approvazione il Consiglio ha condiviso i contenuti dell’Accordo di programma sottoscritto nelle scorse settimane che prevede sostanzialmente l’ok agli aspetti urbanistici del progetto. La delibera è stata approvata con il voto della maggioranza (Pd e Art.1 – Mpd – Per me Modena, con Marco Chincarini che si è astenuto) e l’astensione degli altri gruppi.

Aprendo il dibattito per il M5s, Mario Bussetti ha affermato che la delibera “di fatto sancisce quello che il Movimento e altri soggetti chiedevano da tempo e cioè separare l’aspetto urbanistico da quello edilizio di competenza della soprintendenza. Abbiamo sempre ritenuto che, data la complessità dell’intervento, lo strumento del procedimento unico non fosse corretto e siamo quindi soddisfatti per l’esito di oggi ma ci siamo arrivati dopo un percorso tortuoso che ha rallentato la conferenza dei servizi”. Dopo aver ribadito che il progetto del Sant’Agostino per Modena “è fondamentale”, Marco Bortolotti ha osservato che “la delibera di oggi chiarisce i fraintendimenti metodologici che ci sono stati con la Soprintendenza e permette di definire meglio tempistiche e modalità: forse si potevano usare strumenti migliori e più trasparenti del procedimento unico ma il percorso è stato cambiato per prendere il meglio di quanto fatto finora”. Il consigliere ha concluso dicendosi soddisfatto dell’attenzione del Ministero sul progetto “perché vogliamo che sia inattaccabile e vada in porto”.  

Per Adolfo Morandi, FI, “il progetto del polo culturale ha aspetti che fanno intravedere la possibilità per Modena di fare passi avanti acquistando maggiore rilevanza culturale. Il percorso non è terminato: la Soprintendenza deve ancora esprimere il suo parere e mi auguro che prosegua con il suo lavoro in modo che si possa procedere, a vantaggio della città”. Il consigliere ha quindi dichiarato voto di astensione perché il progetto, “che pure deve continuare, ha contenuti non ancora chiari”.

Marco Chincarini, Art.1-Mdp-Per me Modena ha commentato che “siamo di fronte al fallimento del procedimento unico che non non ha raggiunto il suo scopo e quindi mettiamo un punto e rientriamo nel procedimento ordinario. Il procedimento unico partiva dal progetto culturale per definire quello edilizio e quindi la variante urbanistica. Ma – ha proseguito - il progetto culturale è ancora in fase di definizione e forse questo ha contribuito a incastrare il meccanismo. Con la delibera fissiamo quello che c’è di buono e diamo strumenti per il progetto culturale sul quale siamo ancora in ritardo”.

Per il Pd, Marco Lenzini ha detto che “il procedimento unico permette a tutti i soggetti coinvolti di confrontarsi apertamente e trovare un accordo. L’accelerazione è stata evidente e infatti tutti i partecipanti alla conferenza dei servizi hanno fatto la loro parte, tranne la Soprintendenza. Non possiamo quindi chiamare fallimento un procedimento che ha compiuto il suo compito e che ci ha portato fino a un punto in cui non è più necessario e non ci dà più vantaggi. Ora cerchiamo di lavorare tutti perché il progetto parta il prima possibile”.  

“Questa delibera sancisce un successo, sia per la procedura seguita, che ha portato a un’accelerazione qualitativa e non solo quantitativa, sia per il risultato ottenuto” ha affermato Fabio Poggi: “Abbiamo firmato un accordo che ci ha spinto alla massima condivisione possibile e nel quale anche il Consiglio ha giocato un ruolo importante, non solo di attesa e di ratifica. Se i tempi si sono allungati – ha concluso il capogruppo Pd – è perché c’è stata un’interazione impropria tra alcuni soggetti politici e alcuni tecnici”.

Concludendo il dibattito l’assessora Vandelli ha ricordato il ritardo della Soprintendenza, “che non ha fatto i compiti. Ci sono procedure, vincoli e tempi per tutti e chi non li rispetta deve risponderne. Valuteremo, quindi, eventuali procedure di contestazione”.

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