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23/11/2018

FONDERIE / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Dai gruppi consiliari la richiesta di una commissione con i tecnici di Arpae per avere un approfondimento sui dati dei monitoraggi

Alla presentazione in Consiglio comunale delle interrogazioni di Lega nord e Pd su Fonderie cooperative e dei due ordini del giorno di Lega nord e M5s, poi sospesi in attesa della Commissione consiliare di approfondimento dei dati dei monitoraggi, è seguito un dibattito aperto da Simona Arletti, Pd. Per la consigliera, a fronte degli elementi forniti nella risposta dell’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi, “è condivisibile la richiesta di una Commissione alla quale intervengano anche i tecnici di Arpae, dobbiamo infatti fidarci della scienza e delle istituzioni preposte al controllo: solo se i dati mostreranno criticità potremo chiedere ad Arpae un intervento di monitoraggio permanente. Le risorse della comunità – ha concluso Arletti – vanno utilizzate dopo aver verificato che il bisogno sia reale”. Fabio Poggi ha osservato che il benzene viene già in diversi punti “e in Commissione potremo quindi confrontarci su una serie storica di dati degli inquinanti”. Carmelo De Lillo ha apprezzato l’adesione alla proposta di sospendere gli ordini del giorno, “affrontando trasversalmente la discussione: questo è un tema che non deve diventare divisivo perché si parla della salute di tutti i cittadini. L’amministrazione sta lavorando fin dal primo giorno con serietà e dedizione; il problema non è risolto ma sono soddisfatto – ha aggiunto – del punto a cui sono arrivati il percorso e la discussione”.

Per Art.1-Mdp-Per me Modena, Marco Malferrari ha espresso parere favorevole allo svolgimento della Commissione “per avere elementi in più da parte dei tecnici”.

Marco Chincarini, Modena bene comune, si è detto favorevole al monitoraggio con una centralina, “non per un principio di precauzione ma perché in questo modo diciamo ai cittadini che il Comune c’è, che si sta prendendo in carico la questione e che se c’è qualcosa da tenere attenzionato siamo disposti a fare un investimento”.

Con il trasferimento di una parte produttiva di Fonderie, ha detto Adolfo Morandi, FI, “perdiamo un settore industriale importante in questa città e si dovrebbe verificare se è possibile trovare una soluzione. È stata la proprietà a rinunciare ma l’ha fatto anche tenendo conto di un contesto cittadino nel quale non ha trovato appoggio e credo – ha proseguito – che in questa situazione l’Amministrazione avrebbe dovuto fare qualcosa in più per supportare al meglio l’azienda e mantenere a Modena l’attività”.

Nell’intervento e nella replica, Luigia Santoro, Lega nord, ha chiesto un monitoraggio “più prolungato nel tempo per avere dati più certi. Se una cosa rischia di far male alla salute non si fa. Anche rispetto all’amianto, ci dovrebbero essere più controlli da parte dell’Ausl sull’integrità delle coperture. Ora, con il trasferimento, ci saranno problemi per i lavoratori, ma l’azienda andava spostata da tempo dal centro abitato”.

Intervenendo nel dibattito, l’assessora all’Urbanistica Annamaria Vandelli ha ricordato che il protocollo sottoscritto con l’azienda in vista della delocalizzazione è stato superato dalla decisione di Fonderie di trasferire a Padova una parte del ciclo produttivo. “Stiamo lavorando a una nuova intesa sulla base del fatto che a Modena resteranno cicli produttivi molto meno impattanti. Rimangono gli obiettivi sui quali ci siamo impegnati: ridurre al minimo la perdita di occupazione, chiusura del sito di via Zarlati e individuazione del nuovo sito, bonifica e valorizzazione dell’area”.  

 

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