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22/03/2019

TARIFFE TARI / 2 - IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi prima dell’approvazione del Regolamento della tassa sui rifiuti

Il Regolamento per l’applicazione della Tari, che per il secondo anno consecutivo non prevede aumenti delle tariffe sui rifiuti mentre aumentano servizi e investimenti, è stato approvato dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 21 marzo. Presentato dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, ha ottenuto il voto a favore di Pd, SuM e CambiaModena; voto contrario per Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Energie per l’Italia, Lega Nord e Modena Volta Pagina.

I risultati della gestione sono “parzialmente negativi” per Mario Bussetti, M5s, in quanto “aumenta la percentuale di raccolta differenziata ma aumenta anche la quantità complessiva dei rifiuti”, oltre al costo totale del servizio, soprattutto a causa “del raddoppio del fondo crediti di dubbia esigibilità”. Gli investimenti ci sono stati, ha quindi sottolineato il consigliere, “ma non convince la strategia: Hera ha in gestione sia la raccolta che lo smaltimento dei rifiuti, con due interessi quindi contrastanti, la differenziata cresce con un ritmo troppo lento, il nostro sistema ha problemi di stoccaggio e si basa ancora troppo sull’incenerimento”.

Per il Pd, Simona Arletti ha messo in evidenza che per quanto riguarda la raccolta differenziata, Modena ha già raggiunto la percentuale del 65 per cento “che era l’obiettivo europeo. Quello regionale però è il 70 per cento e su questo abbiamo ancora strada da fare. La vera sfida sarà ridurre la produzione dei rifiuti, anche se su questo tema i Comuni hanno poche possibilità di intervento: è importante proseguire nell’estensione del porta a porta, nel lavoro culturale che si fa a scuola, nelle azioni di riduzione e riuso come il progetto “Cibo amico” e il compostaggio di comunità” ma è chiaro che la tariffa puntuale sarà l’elemento più responsabilizzante per i cittadini”. Anche Marco Forghieri ha messo in evidenza come le tariffe siano rimaste invariate nonostante l’aumento dei servizi e ha sostenuto l’importanza di “porre grande attenzione sul recupero derivante dalla rivendita dei materiali recuperati”, in un’ottica di riciclo e attenzione sui beni rivendibili: “Speriamo – ha detto – che sia davvero in dirittura d’arrivo il decreto del ministero dell’Ambiente che classifica i rifiuti come bene economico che può essere reimmesso sul mercato. Finora per la mancanza di questa legge possiamo farlo in minima parte mentre porterebbe un gran beneficio economico”.  

Adolfo Morandi, Forza Italia, ha affermato che il problema della Tari “è il suo progressivo aumento” ma anche il fatto che viene calcolata in base ai metri quadri dell’abitazione e non sulla reale produzione di rifiuti. Ricordando come la gestione sia affidata a un’azienda quotata in Borsa, “che deve quindi remunerare il capitale investito”, ha sostenuto che le spese sarebbero “meno gravose per i cittadini tornando a una gestione diretta attraverso una municipalizzata, con un servizio ugualmente efficiente ma meno oneroso”.

Intervenendo nel dibattito, l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi ha ricordato come il passaggio al porta a porta integrale nelle Zone artigianali e industriali e nelle frazioni a nord della città, “le più interessate dalla cosiddetta migrazione dei rifiuti”, abbia portato risultati interessanti: “Abbiamo l’intenzione, e il potenziale, per portare la differenziata integrale anche nella città più densamente abitata ma è un percorso complesso che va preparato perché si basa molto sull’attività di formazione e tutoraggio ai cittadini che richiede molto tempo perché sia efficace”.

Nella replica, il sindaco Muzzarelli ha ricordato come sia necessario “essere cauti nell’esprimere nostalgie per come si gestivano i rifiuti in passato perché i sistemi precedenti richiedevano l’utilizzo di discariche che oggi, nel territorio modenese, siamo riusciti a chiudere”. Il sindaco ha inoltre evidenziato come il sistema regionale gestito da Hera crei una “solidarietà di territorio che garantisce il governo dei rifiuti e ci permette di evitare di mandarli all’estero, come sono costrette a fare invece molte altre città dando una brutta immagine di sé”.

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