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19/06/2021

A MODENA SMART LIFE IL 5G, TRA OPPORTUNITÀ E SICUREZZA

Annuncio dell’assessora Ferrari rispondendo a un’interrogazione del Movimento 5 stelle. Al festival di settembre invitato Polichetti. Modena al Tavolo regionale

Il Comune di Modena partecipa al Tavolo 5G istituito dalla Regione e al tema verrà dedicata un'iniziativa con esperti nell'ambito del festival Modena smart life in programma dal 24 al 26 settembre per fare il punto, in particolare, sull'indagine conoscitiva avviata dalla commissione parlamentare che si è occupata della transizione verso il 5G e della gestione dei Big Data.

Lo ha annunciato l'assessora alla Smart city Ludovica Carla Ferrari rispondendo nei giorni scorsi in Consiglio comunale all'interrogazione presentata dal Movimento 5 stelle e illustrata da Enrica Manenti.  L'assessora Ferrari ha spiegato che tra gli esperti invitati per il festival (“siamo in attesa di una conferma”) c'è anche Alessandro Vittorio Polichetti, primo ricercatore del Centro nazionale per la Protezione dalle radiazioni e Fisica computazionali dell'Istituto superiore di sanità che ha fornito il proprio contributo anche alla commissione parlamentare. “L'obiettivo dell'organismo - ha aggiunto Ferrari - è verificare che siano adottate le raccomandazioni dell'Unione europea in materia di 5G così da tutelare la sicurezza nazionale, evitare tensioni nel mercato tecnologico e dei servizi tali che possano spostare equilibri di politica internazionale o economici, oltre a presidiare il dibattito sul possibile innalzamento dei limiti fissati per legge in Italia adeguandola a quelle mediamente adottati in Europa, inferiori a quelli italiani”.

L'interrogazione riguardava in particolare l'attuazione dell'ordine del giorno su Piano digitale e 5G approvato dal Consiglio comunale all’unanimità lo scorso ottobre, con specifica attenzione rispetto all'organizzazione di incontri pubblici con esperti sui possibili effetti della tecnologia sulla salute umana e animale e sull'ambiente, oltre che su temi come la privacy, la riservatezza dei singoli, la sicurezza nazionale. Inoltre, si chiedeva di attivarsi presso organi competenti e parlamentari italiani ed europei espressione del territorio “per far sì che non vengano modificati al rialzo - come ha precisato Manenti illustrando l’istanza - i limiti di esposizione attualmente in vigore in Italia, almeno fino a quando non saranno disponibili evidenze scientifiche condivise che sciolgono eventuali dubbi”. Tra le richieste anche quella di “attuare le raccomandazione Ue al fine di tutelare la sicurezza nazionale ed evitare situazioni di monopolio da parte dei fornitori”.

“La posizione del Comune - ha ribadito l'assessora Ferrari - è di prudente valutazione degli aspetti tecnici, delle potenzialità e delle opportunità anche economiche che la nuova rete può offrire. Ma con un'attenzione molto alta agli aspetti sanitari: la valutazione spetta agli esperti e agli organismi competenti. Il Comune, che ha anche un ruolo di soggetto regolatore, ritiene che vadano colte le massime opportunità dallo sviluppo tecnologico, anche dei nuovi standard, ma con i minori rischi per i cittadini”.

Proprio su questi temi si caratterizza l'impegno del Comune al Tavolo regionale che ha cinque obiettivi: creare e mettere a disposizione della comunità un patrimonio comune di conoscenza sul 5G con attenzione sugli aspetti autorizzativi, normativi e sanitari, anche avvalendosi di competenze terze; delineare linee guida a supporto dell’individuazione dei luoghi idonei per nuovi impianti, dell’accelerazione delle procedure amministrative per il rilascio delle autorizzazioni su siti pubblici o su siti privati; concertare la diffusione del sistema 5G a livello territoriale con gli operatori cellulari per consentire una diffusione omogenea, con capacità adeguata, contenendo o riducendo l’impatto elettromagnetico; raccordarsi con gli altri eventuali tavoli analoghi per costruire una visione omogenea della Pubblica amministrazione; analizzare le istanze di cittadini e imprese veicolate dagli enti locali per trovare risposte omogenee.

Aprendo il dibattito dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Barbara Moretti (Lega Modena) ha affermato che la transizione verso il 5G “apre scenari complessi che preoccupano perché ci sono diverse anomalie e discrepanza tra gli studi finanziati e quelli indipendenti sugli effetti per la salute umana”, ricordando che è ancora vigente una legge del 2001 ina base alla quale i Comune possono adottare regolamenti per il corretto insediamento urbanistico degli impianti e per minimizzare l’esposizione della popolazione. Giovanni Bertoldi, sottolineando che le antenne per il 5G inviano i segnali solo quando gli apparecchi sono accesi, ha suggerito di “valutare nuove tecniche di misurazione dei campi elettromagnetici che creano perché quelle utilizzate per la tecnologia tradizionale non sono più adeguate”.

Per Paola Aime (Verdi), con il 5G, ma anche con “gli oltraggi all’ambiente, stiamo attentando pesantemente alla nostra salute”. Giudicando “pericolosissima” la proposta di innalzare il limite di attenzione di 6 volt/metro, la consigliera si è augurata che “il pubblico svolga un ruolo di tutela molto forte”.

In replica, la consigliera Manenti ha sostenuto che nel dibattito sul 5G “non c’è spazio per le ricerche indipendenti, nonostante il 5G si sommi a un inquinamento elettromagnetico già inquietante”, chiedendo che durante Modena Smart Life sia dato spazio “anche a scienziati indipendenti”. Ha chiesto, inoltre, di sensibilizzare sul tema tutti i parlamentari e non solo quelli della Commissione di studio, inviando loro l’ordine del giorno approvato dal Consiglio.

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