Ricordare la figura di Maria Beatrice d’Este intitolandole una strada, una piazza o uno spazio pubblico era la proposta contenuta nell’ordine del giorno presentato da Alberto Bosi, capogruppo di Lega Modena, e sottoscritto anche da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Gruppo indipendente per Modena, che è stato respinto dal Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 20 ottobre. La proposta aveva ottenuto il voto a favore anche di Modena sociale e del consigliere Giordani (Movimento 5 stelle); contrari Pd, Sinistra per Modena, Europa verde-Verdi; astenuti Modena civica e la consigliera Manenti (M5s) mentre il consigliere Silingardi (M5s) non ha partecipato al voto.
L’ordine del giorno ripercorre la vita di Maria Beatrice d’Este, figlia di Alfonso IV, duca di Modena e Reggio, e di Laura Martinozzi, che nel 1763, a 15 anni, venne data in sposa a Giacomo II Stuart, duca di York divenuto re d’Inghilterra nel 1685. Maria Beatrice, conosciuta in Inghilterra come “Mary of Modena”, fu, quindi, regina consorte fino alla deposizione del marito, nel 1688, a seguito della cosiddetta “gloriosa rivoluzione”. Morì nel 1718, esule in Francia, dove è sepolta insieme al marito.
Nella presentazione, evidenziando i motivi della richiesta di intitolazione, il consigliere Bosi aveva messo in evidenza che dal 2007 si è costituito a Modena un comitato per ottenere dall’autorità ecclesiastica l’introduzione della causa di canonizzazione della regina e sottolineato che “aver avuto una regina di Inghilterra è un fatto importante che va valorizzato e che conferisce lustro e importanza a Modena”.
Nel dibattito Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ed Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) si sono espressi a favore dell’ordine del giorno, valorizzando la figura di Maria Beatrice d’Este, “sia come regina sia come donna” e la storia della casa d’Este, e ricordando che “la richiesta viene dalla comunità modenese”. Enrica Manenti (M5s) si è richiamata all’autonomia della Commissione toponomastica, mentre Federica Di Padova e Stefano Manicardi (Pd) hanno sollevato perplessità sulle motivazioni alla base della richiesta e sulla “lettura storica che viene data della figura di Maria Beatrice d’Este”, affermando l’opportunità di “osservare dalla giusta distanza senza assecondare nostalgie duchiste”.
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