Condanna per l’aggressione militare in atto in Ucraina e solidarietà e vicinanza alla popolazione colpita sono espressi dal Consiglio comunale di Modena che, nella seduta di giovedì 27 ottobre, ha approvato l’ordine del giorno presentato dal capogruppo di Lega Modena Alberto Bosi e sottoscritto anche da Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il documento ha ottenuto il voto a favore anche di Pd, Sinistra per Modena, Modena civica, Movimento 5 stelle. Contrario il gruppo di Modena sociale.
Il documento, inoltre, invita l’amministrazione a chiedere al governo un maggior sostegno economico a favore degli enti locali per l’accoglienza umanitaria dei profughi e ad attivare ogni sforzo e canale diplomatico per “porre fine all’attacco in corso, arrivando quanto prima a un cessate fuoco per poi giungere a un vero accordo di pace”.
Nella presentazione, il consigliere Bosi ha evidenziato come l’attacco della Russia all’Ucraina, “che si pone in contrasto con il diritto internazionale, stia provocando gravi conseguenze umanitarie, sociali ed economiche all’intera comunità internazionale, mettendo a rischio la sicurezza dell’Europa e la stabilità globale”. Ha detto, inoltre, che l’unica via d’uscita è “porre fine alle ostilità e riprendere la via diplomatica” e che, nel frattempo, “è necessario sostenere le azioni dell’Italia e dell’Europa per gestire l’emergenza umanitaria e accogliere i profughi vittime della guerra”.
Aprendo il dibattito, Barbara Moretti (Lega Modena) ha ribadito la condanna dell’aggressione all’Ucraina e sottolineato l’accoglienza, “che la nostra amministrazione sta mettendo in pratica”, affermando al contempo che “la logica delle sanzioni, che affondano il nostro Paese, e l’invio indiscriminato di armi allontanano le condizioni per un negoziato di pace”.
Esprimendo il voto contrario alla mozione, Beatrice De Maio (Modena sociale) ha sostenuto che, “per evitare la guerra sarebbe bastato garantire la neutralità dell’Ucraina, ma non è stato fatto per la sudditanza dei nostri governi agli Stati Uniti”. Per la consigliera, la solidarietà “è sacrosanta ma andava espressa già dal 2014 e a tutti gli abitanti dell’Ucraina, anche quelli di origine russa. Oggi l’obiettivo è fermare la guerra, ma per farlo dobbiamo liberarci dal dominio angloamericano che usa l’Europa come campo di battaglia”.
Per il Pd, Mara Bergonzoni ha ricordato l’incontro del presidente francese Macron con papa Francesco che “offre uno spiraglio per far sì che, finalmente, si parli di pace”. Per Stefano Manicardi è necessario “arrivare il prima possibile a una pace corretta, che tenga conto delle autonomie dei territori e dell’autodeterminazione dei popoli. È giusto chiedere di fermare le armi, nell’interesse delle popolazioni colpite e di tutti, ed essere d’aiuto a chi sta pagando le conseguenze di questa guerra”. Federica Di Padova ha affermato che, nonostante la complessità della situazione, “il fatto incontrovertibile è che siamo davanti all’aggressione in armi di un Paese. Un evento da condannare fermamente anche per evitare che passi il messaggio che se i confini non mi stanno bene posso ridisegnarli oltrepassandoli con un carro armato. Come Unione Europea il nostro obiettivo deve essere la pace, ma una pace giusta”.
Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha riportato il suo intervento alla dottrina della Chiesa dove si afferma che, esaurite le possibilità di soluzione pacifica, la legittima difesa è l’unica guerra tollerabile e che la guerra di aggressione è sempre da condannare, giudicandola conforme allo spirito dell’ordine del giorno.
Dichiarando il voto a favore, Andrea Giordani (M5s) ha affermato che “tutto ciò che si può fare per andare nella direzione della pace deve essere fatto, pur con i limiti della nostra azione come consiglieri”.
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