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21/11/2022

ADOZIONE DEL PUG / 3 – TRA RIGENERAZIONE E QUALITÀ URBANA

La scelta della riqualificazione della città esistente nei 38 rioni. Reti ecologiche e progetto verde. Nuove regole per “premiare” le trasformazioni qualitative

La scelta principale del Pug per la città esistente, ovvero quella già costruita, è la riqualificazione diffusa delle aree caratterizzate da criticità urbanistiche o dismesse dalla loro funzione originaria. L’obiettivo è accrescere la qualità urbana, estendere l’effetto città e l’effetto comunità, a cominciare dagli spazi pubblici e di relazione, attraverso progetti di rigenerazione e riqualificazione nei 38 rioni individuati, venti dei quali in area urbana (18 nelle realtà frazionali e rurali), con particolare attenzione per la via Emilia e i villaggi produttivi.

Una quota consistente dei comparti, calcolata sulla base della funzione prevalente di progetto, è in cessione gratuita al Comune per potenziare servizi e infrastrutture della città pubblica, nonché l’offerta abitativa di alloggi Erp ed Ers.

Tra le principali azioni del Piano ci sono anche le reti ecologiche e il progetto verde, previsto come una vera e propria struttura che innerva la città creando una griglia in direzione nord - sud e trasversale est – ovest.

Tra i nuovi criteri per la pianificazione e gestione del territorio il paesaggio, il verde e la natura sono in primo piano, con corridoi verdi che affiancano la grande viabilità e con la tutela e valorizzazione dei cunei verdi residui, come, per esempio, da Vaciglio al Panaro, percorrendo il varco ecologico di San Damaso-San Donnino, oppure il rafforzamento della connessione ecologica dalla zona sud del Villaggio Zeta passando dal Parco Ferrari fino alla campagna ai margini de quartiere Sant’Anna.

Dei 14.416 ettari di territorio rurale, 3.476 ettari rappresentano corridoi e cunei verdi, mentre 400 ettari sono aree forestate, esistenti o di progetto.

Per governare il processo di trasformazione in atto nel territorio rurale, il Pug individua azioni di tutela e valorizzazione dei beni di interesse storico-architettonico, culturale e testimoniale (2.585 edifici).

I rioni rappresentano anche l’ambito di riferimento per la qualificazione dello spazio pubblico e privato della città esistente attraverso le nuove regole. La nuova disciplina urbanistica tende alla trasformazione qualitativa e al potenziamento dei servizi. Non ci sono più i retini e non si ha più l’indice di edificabilità di zona, si incentiva la trasformazione e il recupero dell’esistente ponendo al centro la “qualità del progetto”: vengono infatti individuati meccanismi che garantiscono “premialità”, nei termini di incentivi volumetrici, in funzione di determinate caratteristiche prestazionali, come, per esempio, parcheggi in interrato realizzati sotto la sagoma dell’edificio, concorso alla realizzazione di piste ciclabili, boschi, edilizia residenziale sociale e altre opere previste nella “Valutazione del beneficio pubblico”.

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