“Il Comune di Modena, nel suo ruolo di intermediazione ai tavoli istituzionali sulle vertenze aziendali, incontra e ascolta sempre tutti i rappresentanti sindacali dei lavoratori con l’obiettivo di aiutare la risoluzione delle controversie”.
Lo ha precisato l’assessore alle Politiche per il lavoro e la legalità Andrea Bosi che, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 17 febbraio, ha risposto all’interrogazione di Andrea Giordani (Movimento 5 stelle) sulla situazione di Seta e, in particolare, sul dialogo con i rappresentanti sindacali, con riferimento specifico alla Usb-lavoro privato, e sul programma di rinnovo dei mezzi, “necessario per la tutela dell’ambiente e per la sicurezza dei viaggiatori e del personale”.
Sul tema del dialogo con l’azienda, l’assessore Bosi ha riportato le risposte fornite da Seta Spa, la quale ha riferito che “coerentemente con la prassi aziendale e con quanto attuato anche dalle altre aziende associate ad Assotrasporti, l’azienda mantiene un dialogo regolare solo con le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro e degli altri accordi siglati a livello nazionale, territoriale e aziendale, tra le quali non rientra l’associazione Usb-lavoro privato”.
In merito al rinnovo del parco automezzi, Bosi ha ricordato che Seta Spa sta procedendo nell’attuazione del piano di investimenti 2021-2023 che prevede l’acquisto di circa 270 nuovi mezzi complessivi per i tre bacini provinciali in cui opera l’azienda, per uno stanziamento complessivo di oltre 70 milioni di euro, di cui 20 milioni in totale autofinanziamento. Per Modena, il piano prevede l’acquisto di 117 mezzi: 40 nel 2021 (27 dei quali immessi in servizio e 13 in corso di allestimento e immatricolazione), 42 nel 2022 e 35 nel 2023. “L’azione di rinnovamento – ha detto l’assessore – porterà a una significativa riduzione dell’età media dei mezzi circolanti che passerà dagli attuali 12,7 a 9,3 anni e a una diminuzione drastica dell’impatto ambientale”.
Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, è intervenuto Antonio Baldini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) che ha esordito ricordando che il tema era già stato trattato l’estate scorsa in un’interrogazione analoga presentata dal suo gruppo: “E il problema sollevato è rimasto uguale: Seta non ammette al tavolo delle trattative i sindacati di base, per quanto rappresentativi, con la conseguenza che i sindacati autonomi non possono essere presenti ai tavoli di trattativa”. Sul rinnovo dei mezzi, il consigliere ha apprezzato il programma di investimenti, affermando però che il Comune, “in quanto socio di Seta, dovrebbe farsi portatore di istanze per rendere più competitivo il servizio”.
Per Lega Modena, Barbara Moretti ha sottolineato i problemi legati ai contratti e alle condizioni di lavoro che rendono Seta “un’azienda da cui andarsene il prima possibile”, per affermare che “nonostante l’apprezzabile sforzo attuale, paghiamo ancora gli errori del passato nel valorizzare e sostenere il trasporto pubblico locale. Mai come ora il trasporto pubblico è cruciale ma il Comune di Seta parla poco o nulla e niente è cambiato”.
Antonio Carpentieri (Pd) ha ribadito che l’Amministrazione incontra e ascolta tutte le rappresentanze sindacali, “e credo faccia bene, perché anche chi non ha sottoscritto il contratto può portare istanze che è giusto conoscere”. A proposito degli investimenti sul rinnovo dei mezzi, il consigliere ha affermato che “il trend è positivo ed è auspicabile che il rinnovamento continui e che sia implementato”.
In replica, il consigliere Giordani, dopo aver commentato che il “servizio di trasporto pubblico non è soddisfacente”, ha osservato che “le difficoltà all’interno di Seta, nel rapporto tra sindacati, lavoratori e azienda, ci sono. Al Comune si chiede di farsi parte attiva per risolvere la questione delle relazioni, non per prendere la parte dell’uno o dell’altro”.
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