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26/07/2022

RESIDENZE TEMPORANEE / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Gli interventi in aula prima dell’approvazione della delibera

Sono intervenuti consiglieri comunali di diversi gruppi prima dell’approvazione della delibera sulla linee guida per la disciplina di immobili privati da destinare a residenze collettive temporanee trattata nella seduta di lunedì 25 luglio del Consiglio comunale di Modena.

Aprendo il dibattito per il Pd, Alberto Bignardi ha sottolineato che la delibera si inserisce nel percorso di “sviluppo in maniera sana della città, con l’obiettivo di permettere ai cittadini di rimanervi con canoni che non superino il 30% degli stipendi: in questo modo si agevola un abitare dignitoso, a prezzi accettabili”. Si promuove quindi “la trasformazione del territorio, dando ossigeno ai lavoratori e agli studenti che cercano alloggio e a strutture che, altrimenti, sarebbero state sempre più in difficoltà”. Antonio Carpentieri ha messo l’accento sui percorsi di riutilizzo degli immobili privati che potranno essere attivati grazie al documento approvato dal Consiglio: “Così si favorisce ulteriormente la rigenerazione di Modena”. Più in generale, il documento “dà una risposta al problema della locazione, avvicinando, grazie al ruolo del Comune, chi ha bisogno di un alloggio temporaneo e i proprietari che talvolta sono restii ad affittare”. Anche Diego Lenzini si è concentrato sulla rigenerazione “che potrà interessare strutture private, le uniche non interessate da questi processi che hanno già coinvolto numerosi edifici pubblici: per esempio il Direzionale 70”. Il consigliere, inoltre, ha sottolineato “che l’azione del Comune, oltre a colmare un vuoto sul fronte della domanda di affitto a breve termine, guarda al futuro della città”.

“Focalizzarsi con più convinzione nella ricerca di soluzioni sostenibili, o formule contributive-compensative, sia qualitative sia quantitative” è l’invito che Sinistra per Modena rivolge alla giunta, come affermato dal consigliere Vincenzo Walter Stella. L’obiettivo, infatti, deve essere “calmierare al massimo i costi degli alloggi temporanei in affitto”, tema su cui Modena “deve strutturarsi al meglio e rapidamente nell’offerta di locazioni regolari, dignitose ed economicamente adeguate”.

Riconoscendo il valore della linee guida, Paola Aime (Europa verde – Verdi) ha espresso comunque “amarezza per i problemi abitativi presenti anche nella nostra città”, che sono frutto “di una politica sovracomunale incapace di mettere al centro i giovani, l’equità e la lotta all’evasione fiscale”. L’auspicio, quindi, è che lo Stato “riprenda un ruolo centrale sui temi del lavoro e dell’istruzione”.

Sollecitando lo sviluppo di “un programma più vasto, non solo comunale, per risolvere il problema degli alloggi”, Giovanni Silingardi (M5s) ha espresso parere positivo sulle linee guida, sottolineando in particolare il valore innovativo costituito “dalle soluzioni di cohousing che si possono attivare”. Il consigliere ha precisato, però, che “il tetto previsto per il canone, 500 euro, non sempre risulta sostenibile”.

Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha condiviso la riflessione secondo cui “il provvedimento dà una risposta al problema abitativo in città per i periodi brevi”. Ha tuttavia suggerito maggiore impegno “per affrontare più in generale la questione delle locazioni”, puntando in particolare “sulla rigenerazione e sul sostegno ai proprietari”, tutelandoli per esempio “quando si trovano di fronte inquilini morosi”.

In dichiarazione di voto, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha motivato l’astensione “per le modalità con cui questa delibera, che ha finalità condivisibili, è stata proposta ai consiglieri”. Secondo Rossini, infatti, sarebbe servita “una riflessione più ampia sulle politiche abitative della città, tema che peraltro avevamo posto in passato, mentre ora ci troviamo di fronte a un’accelerazione improvvisa”.

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