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26/01/2023

MEMORIA, “RICORDARE INTELLETTUALI MODENESI PERSEGUITATI”

Il Consiglio comunale all'unanimità ha approvato un ordine del giorno “Sostenere iniziative che ricostruiscano le loro vicende”

Far conoscere la storia di quei professori, scienziati, ricercatori e insegnanti, soprattutto modenesi, costretti, a causa della persecuzione razziale, a lasciare scuole, università e centri di ricerca; valorizzarne quindi la memoria promuovendo ricerche storiche volte alla ricostruzione sia delle loro biografie che, più in generale, dell’impatto di quelle disposizioni repressive sul mondo della scienza e della cultura, a partire da quanto accaduto a Modena. È l’invito contenuto nell’ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 26 gennaio dedicata alla Giornata della Memoria. Il testo è stato presentato da Federica Di Padova (Pd) e sottoscritto da Sinistra per Modena, Europa Verde-Verdi, Modena Civica, Movimento 5 stelle, Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Alternativa popolare. Nella stessa seduta era in programma anche il conferimento della cittadinanza onoraria postuma a Francesco Vecchione, capo di Gabinetto della Questura di Modena dal 1936 al 1948 che aiutò concretamente gli ebrei modenesi fin dall’emanazione delle leggi razziali nel 1938.

Nel presentare l’ordine del giorno, la consigliera ha evidenziato “la grossa perdita culturale e umana” subita anche dalla città di Modena a seguito della persecuzione razziale disposta dal Partito fascista repubblicano, che colpì, appunto, pure donne e uomini impegnati in vari campi del sapere. Nello specifico, Di Padova ha ricordato alcuni nomi di intellettuali, docenti e ricercatori di origine ebraica, costretti, all’inizio degli anni’40, ad abbandonare l’Università di Modena e le scuole del territorio, taluni dei quali destinati a campi di concentramento come quello di Fossoli (attivo fino al 1944). La consigliera ha inoltre rievocato quanti furono rimossi dai loro incarichi istituzionali in città, menzionando l’economo comunale Enzo Ravà.

Sottolineando alcune recenti azioni intraprese dal Consiglio comunale di Modena, come l’intitolazione di uno spazio pubblico all’editore Angelo Fortunato Formiggini, che “per protesta alle leggi razziali si tolse la vita gettandosi dalla Ghirlandina”, o la promozione dell’installazione delle cosiddette “pietre d’inciampo” “per ricordare gli arresti e le deportazioni avvenute in città”, la consigliera ha invitato l’Assemblea a custodire e valorizzare anche la memoria di quegli intellettuali modenesi colpiti dalle leggi razziali, promuovendo ricerche storiche sulle loro vicende e sul contesto in cui operarono, grazie anche al coinvolgimento di enti storici e culturali e del Comitato per la Storia e le Memorie del Novecento. Di Padova ha poi auspicato la più ampia diffusione del materiale prodotto attraverso piattaforme impegnate nella raccolta di contributi sul tema, elaborati in collaborazione con la comunità scientifica e fruiti nell’ambito di eventi e iniziative che coinvolgano scuole, centri di documentazione ed enti culturali. È il caso della “Pagina della Memoria. Pietra di inciampo per la scienza e la cultura”, uno spazio web avviato dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e implementato grazie a un accordo con il Consiglio nazionale della ricerca (Cnr), l’Accademia dei Lincei, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp), con l’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) e la Comunità ebraica di Roma. Con il contributo di enti e associazioni radicate nel territorio italiano, la piattaforma raccoglie le testimonianze e i documenti familiari, anche multimediali, sul drammatico impatto delle leggi razziali sulla comunità scientifica e accademica italiana.

 

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