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28/10/2023

A MODENA UNO SPAZIO PUBBLICO PER AUDE PACCHIONI

Ok del Consiglio comunale alla proposta di Pd, Sinistra per Modena e Verdi. Partigiana e politica: "Una donna delle istituzioni, innamorata della Costituzione"

Modena intitolerà uno spazio o un bene della città ad Aude Pacchioni, già partigiana, sindacalista, consigliera comunale e assessora, scomparsa a 94 anni nel 2021. Il Consiglio comunale, infatti, ha approvato la proposta illustrata da Vincenzo Walter Stella di Sinistra per Modena. L’ordine del giorno, sottoscritto pure da Europa Verde-Verdi e Partito democratico, è stato approvato nella seduta di giovedì 26 ottobre, con anche il voto a favore del Movimento 5 stelle; assenti gli altri gruppi consiliari.

Illustrando l’ordine del giorno, Stella ha evidenziato “l’altissimo profilo morale” con cui Pacchioni, nata a Soliera nel 1926, ha condotto la propria esistenza e affrontato le ingiustizie, a partire da quelle vissute durante il ventennio fascista. “Proprio l’impegno antifascista è stato una costante nella sua vita – ha specificato il consigliere – in difesa di principi non negoziabili come libertà, solidarietà ed equità, che l’hanno resa figura fondamentale del riscatto morale e sociale di Modena durante la Resistenza”. Dopo aver combattuto da partigiana, con il nome di battaglia “Mimma”, Pacchioni, ricorda il documento, ha proseguito il suo impegno nell’Anpi (presenti in Aula il presidente provinciale di Modena Vanni Bulgarelli, insieme ad alcuni familiari della Pacchioni), ricoprendone per l'associazione, dal 1996, il ruolo di vicepresidente e poi di presidente provinciale. 

Pacchioni, impegnata in politica nel Pci, venne eletta consigliera comunale la prima volta nel 1956, poi riconfermata fino al 1985, e fu anche assessora al fianco dei sindaci Alfeo Corassori, Rubes Triva, Germano Bulgarelli e Mario del Monte, con deleghe a Sanità e Servizi sociali e successivamente Bilancio e Patrimonio. Stella ha parlato di queste esperienze, (“segnate da moderni e avveniristici traguardi, come i primi asili nido e case per anziani”), sottolineando la sua capacità di ascolto e di concrete risposte ai bisogni dei cittadini, “agendo da donna delle istituzioni, innamorata della Costituzione”.

 Anche in virtù di altri incarichi, come quello di presidente provinciale dell’Unione donne italiane, dal 1954 al 1960, e di presidente degli Istituti ospedalieri di Modena, dal 1970 al 1976, (“per cui gestì la complessa fase di messa in funzione del Policlinico”), Stella ha concluso affermando l’importanza di intitolare, entro la fine dell’attuale consigliatura, anche in deroga al vigente Regolamento per la toponomastica, una via, una piazza o uno spazio verde pubblico a Pacchioni, “donna che ha sempre creduto nelle lotte condotte in modo democratico e che ci consegna un’eredità di valori da custodire e tramandare”.

Aprendo il dibattito per il Pd, Irene Guadagnini ha sottolineato l’impegno e la centralità di Pacchioni sia nella lotta alle disuguaglianze (“che ancora oggi gravano soprattutto sulle donne”) sia nella diffusione “di quei valori fondativi della storia democratica di Modena e dell’Italia”. “Ha sostenuto concretamente la visione di una società modenese non individualistica, ma capace di stare insieme” ha affermato Stefano Manicardi, aggiungendo che “le future generazioni devono poter continuare, nel suo ricordo, a costruire l’immagine di città che ha lasciato”. Per Antonio Carpentieri “Pacchioni ha sempre scelto di sostenere la parte dei più fragili, lottando per diritti che oggi diamo per scontati”. Il capogruppo ha quindi evidenziato l’importanza di aver “creato le precondizioni di una rete di solidarietà ancora oggi attiva”. “Pacchioni ha contribuito a quel modello di welfare emiliano che ha reso grande la nostra regione”, ha dichiarato Federica Venturelli specificando poi l’attualità del suo antifascismo “che oggi significa resistere alle nuove dittature, al populismo e alle violenze”.

Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) ha evidenziato quelle battaglie di Pacchioni (“a favore delle donne braccianti, delle mondine e della parità salariale tra uomini e donne”) finalizzate ad affermare e tutelare valori di inclusione sociale: “Giusto quindi tributarle uno spazio come segno di gratitudine”. Vincenzo Walter Stella ha aggiunto che Pacchioni "con uno stile aperto al dialogo, ma intransigente verso ogni sopruso, amava ricordare, soprattutto ai più giovani, errori ed orrori che l'umanità è capace di compiere ciclicamente".

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