“È tempo di Modena”, la prima campagna web per la promozione turistica del territorio promossa nel 2020 dal Comune di Modena, ha totalizzato più di 22 milioni di impression e 238 mila visite al portale visitmodena.it. La seconda, “Ti tocca venire”, pubblicata nel 2021, ha superato i 28 milioni di impression e 300 mila clic in Italia e nell’area sperimentale di Monaco di Baviera. La terza, la campagna di influencer marketing “Lost in Modena, del 2022, ha collezionato più di due milioni di utenti unici, oltre sei milioni di impression e 700 mila interazioni sui social.
Il risultato, con oltre 56 milioni di impression complessive, delle tre campagne promozionali di Modena, è stato ricordato dall’assessora al Turismo del Comune di Modena Ludovica Carla Ferrari che, giovedì 18 maggio, ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione di Vincenza Carriero (Pd) sulla capacità dell’amministrazione di utilizzare i dati per definire le proprie scelte strategiche per il turismo e la mobilità sostenibile e per sapere quali ulteriori azioni intenda attuare, anche in collaborazione con UniMoRe e con le start up del territorio.
“I dati raccolti e le indagini che eseguiamo periodicamente per capire chi sono i turisti che visitano Modena e dintorni e cosa si aspettano dal loro viaggio – ha spiegato l’assessora – sono stati alla base delle tre campagne, basate su un’analisi dei flussi turistici e mirate a specifici segmenti di mercato, come quello del nord Italia e quello tedesco, e target di pubblico, come, per esempio, i giovani o le famiglie. Queste, a loro volta, ci hanno permesso di raccogliere nuove informazioni che abbiamo utilizzato per studiare nuovi prodotti turistici e dare vita a “The sound of Modena”, la campagna di promozione web che ci porterà fino alla fine dell’anno. Una miniserie web che non solo rilascia contenuti ma che permette di scaricare direttamente sui pacchetti di acquisto delle esperienze proposte su visitmodena.it, con una fluidità che sfrutta l’emozione generata dai video tematici”.
Sui progetti in corso, l’assessora ha ricordato il Data Center che è anche la “casa” che ospita il patrimonio informativo, in continuo aggiornamento, dei dataset pubblicati dal Comune sul portale degli open data di cui si è dotato. “I dati – ha detto l’assessora – sono scaricati frequentemente da imprese e start up, diverse delle quali dedicate alla mobilità sostenibile con un ruolo importante di UniMoRe. Tra i progetti in corso ci sono Tacc-Training for automotive companies creation, e quelli che da anni ruotano intorno al Masa-Modena automotive smart area e che di recente hanno visto il coinvolgimento del Centro nazionale sulla mobilità sostenibile”.
Tra le azioni in corso, l’assessora ha citato anche il programma Smarter Italy per i bandi a domanda pubblica intelligente nell’ambito del quale, grazie all’accordo tra il Comune e Agid, il territorio modenese ospita le sperimentazioni di appalti innovativi con tecnologie per la gestione dati sul territorio. Alla fine del 2022, inoltre, è stato sottoscritto un protocollo con Wind tre per lavorare alle tecnologie di Data analytics più innovative nell’ambito del progetto di Control room dell’amministrazione con applicazioni proprio in chiave di turismo e promozione della città, logistica e mobilità urbana.
Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) si è domandata “fino a che punto gli enti condividano davvero i big data: sarebbe auspicabile sviluppare ulteriormente la messa in comune di queste informazioni”. Parlando di turismo, poi, ha invitato l’Amministrazione “a far ripristinare a Modena Parcheggi la navetta che dal Novi Sad conduce in centro storico, anche per ridurre il numero di auto che accedono a quest’area”.
In replica, la consigliera Carriero ha affermato che la risposta dell’assessora “conferma ulteriormente l’importanza dei dati, perché attraverso queste informazioni riusciamo a comprendere quali sono i comportamenti e le esigenze delle persone”. Sottolineando poi il valore delle start-up modenesi attive in questo campo, la consigliera ha spiegato “anche da questo punto di vista il territorio di Modena, sempre in fermento, può assumere rilevanza internazionale”.
Concludendo il dibattito, l’assessora Ferrari ha sottolineato che, al netto dell’attenzione di Modena verso il tema dei big data, “un intervento nazionale può favorire un ulteriore sviluppo del settore. Prevedere percorsi standard per la raccolta e la condivisione dei dati permetterebbe anche di superare limiti di carattere burocratico e formale che i singoli territori, da soli, non riescono a superare”.
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