Il dibattito che ha preceduto l’approvazione dell’adesione del Comune di Modena alla campagna “Mettiamoci in gioco” di Avviso pubblico per la pubblicazione dei dati sul gioco d’azzardo lecito e dell’ordine del giorno del gruppo Pd sullo stesso tema è stato aperto da Barbara Moretti (Modena al centro). La consigliera ha riconosciuto il “lavoro importante” svolto dall’amministrazione per limitare il gioco d’azzardo lecito, “tanto che a Modena oggi rimangono solo poche case da gioco in un quadro di trasferimenti e chiusure”. Ma, ha aggiunto, “il problema maggiore è il gioco online che è accessibile anche ai più piccoli. Bisogna fare di più per la prevenzione, soprattutto nelle scuole, e lavorare sulla sensibilizzazione e sulla diffusione della consapevolezza dei rischi, oltre che accompagnare giocatori e famiglie in un percorso di uscita dalla dipendenza”.
Per il Movimento 5 stelle Enrica Manenti si è concentrata sulla formazione: “Avere i dati – ha detto – ci consentirebbe di realizzare una campagna per convincere i cittadini che a giocare d’azzardo si perde sempre. Dobbiamo trovare le risorse per farla. È un tema che ci è caro da tempo – ha proseguito – e molti provvedimenti sono stati presi, ma dobbiamo completare l’opera perché il gioco è fuori controllo”. Dopo aver affermato che “Modena è all’avanguardia su un tema delicato, complesso e molto pericoloso”, Giovanni Silingardi ha osservato che oltre al volume del denaro giocato “è in crescita inarrestabile il gioco online che non sostituisce ma si somma a quello fisico, come documentano le stime della commissione antimafia. Le leggi da sole non funzionano, anche se è scandaloso non avere un corpo normativo unitario: serve parlarne e proporre azioni che sollecitino chi ha titolo a intervenire”. Il consigliere si è poi dichiarato contrario agli emendamenti proposti da Rossini (FdI) perché “i punti che vogliono cassare sono forse più importanti di quelli che resterebbero”.
Anche per Ilaria Franchini (Pd) i dati sul gioco sono necessari per impostare le azioni di tutela della salute dei cittadini, specialmente i più fragili. “Ma i dati sono solo un primo elemento: dobbiamo agire su più fronti, come affermato nella delibera: mettere ordine nel gioco d’azzardo è una cosa non più rimandabile così come considerare la salute dei cittadini più importante delle entrate erariali”. La consigliera, quindi, ha motivato il voto contrario agli emendamenti perché “chiedono di togliere proposte che sono parte integrante della campagna di Avviso pubblico e che sono un valore aggiunto perché chiedono di agire su più fronti”. Alberto Bignardi ha sottolineato che Modena “è tra le prime città per riduzione delle slot machine, grazie al lavoro che è stato fatto. Ma non basta, soprattutto perché il gioco online continua a diffondersi e dobbiamo fare in modo che soprattutto i giovani riconoscano il rischio e siano in grado di evitarlo”. Per Diego Lenzini, approvare la delibera è fare “un altro passo avanti nella lotta contro questo mostro che è un ossimoro addirittura nel nome: gioco è una delle parole più innocue e invece parliamo di qualcosa che crea una dipendenza mostruosa. Ed è un ossimoro anche che lo Stato guadagni dal gioco e spenda ancora di più per curare le dipendenze che il gioco crea. Molte cose si potrebbero fare, ma servono le leggi”. Stefano Manicardi ha osservato che “le politiche attive realizzate dal Comune nel corso degli anni hanno ridotto il numero delle persone coinvolte. Attraverso Slot free, che incentiva i pubblici esercizi a liberarsi dalle macchinette, molte aree della nostra città sono diventate più sicure, mentre è un fatto che le aree dove rimangono le sale gioco siano meno sicure”. Il consigliere ha poi commentato come una buona notizia “l’approvazione alla Commissione finanze della Camera dell’emendamento del nostro parlamentare modenese Stefano Vaccari che va a mettere nero su bianco la possibilità di avere e usare questi dati anche per gli enti locali che devono poter basare su tali dati le proprie politiche”. In dichiarazione di voto, il capogruppo Pd Antonio Carpentieri ha sottolineato che “l’adesione alla campagna non è formale ma uno stimolo all’azione concreta”.
Antonio Baldini (Gruppo indipendente per Modena) ha condiviso la necessità di un riordino della materia, anche se, ha ricordato, “si sta parlando di un’attività lecita, anche se crea dipendenza. La ludopatia – ha proseguito – è però solo una delle tante dipendenze che esistono e che sono rese più gravi dalla diffusione online: bisogna fare prevenzione e valorizzare la capacità educativa delle famiglie contro il consumismo sfrenato e l’edonismo”.
Ribadendo il contenuto degli emendamenti proposti, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha affermato che “limitare il dispositivo a due soli punti aumenta la possibilità di una loro realizzazione concreta nell’immediato. Se indichiamo tanti obiettivi, magari anche belli, è molto facile non riuscire a concretizzarli”. La legge regionale sul gioco, ha proseguito, “ha dei pregi, ma non ci impedisce di affondare in un terreno sabbioso perché è già vecchia. La realtà è già oltre, è nel gioco online. Il problema che dobbiamo affrontare non è solo la dipendenza dal gioco ma tutte le dipendenze: se non partiamo da questo presupposto, continueremo ad affondare nella sabbia”. Il fatto che lo Stato guadagni dal gioco, ha proseguito, è un temo politico “sul quale dovremmo aprire un confronto. Il tema del gioco legale è complesso – ha concluso – e riguarda anche il sostentamento di famiglie e persone che ci lavorano, per questo va trattato in modo equilibrato e non ideologico”.
Secondo Giovanni Bertoldi (Lega Modena) il gioco d’azzardo “è un problema antico che oggi si è diffuso in modo trasversale nella società, forse anche a causa di messaggi sbagliati: si pensa di poter risolvere i propri problemi e di fare soldi anche giocando. Dobbiamo agire per dare di nuovo motivazioni alle persone e far capire che per fare soldi ci vogliono impegno, sudore e fatica. Spesso anche lo Stato ha guardato al gioco come un modo per arricchirsi senza preoccuparsi troppo delle conseguenze: negli ultimi anni mi aspettavo dal legislatore qualcosa di diverso”.
Paola Aime (Europa verde-Verdi) ha messo l’accento sulle dipendenze “che sono tante e ci restituiscono un’immagine di fragilità diffusa che deve preoccuparci e indurci ad agire per curare, sostenere e accogliere queste fragilità. Il gioco mette in pericolo soprattutto la salute psicologica e quella delle relazioni, in particolare nelle famiglie. L’impatto che ha è rilevante e non va trascurato, ma non dobbiamo perdere di vista anche le altre dipendenze, in particolare quella dall’alcol”.
Per Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) l’adesione alla campagna “è un ulteriore segnale importante nel contrasto al gioco d’azzardo, una dipendenza particolare che intreccia i temi della legalità, della criminalità e del coinvolgimento dello Stato. Avere i dati della diffusione è fondamentale perché senza è impossibile studiare il fenomeno e intervenire in modo efficace. Ed è importante l’adesione dell’Amministrazione che si fa portavoce pubblicamente di questa esigenza”.
Concludendo il dibattito, l’assessore alle Politiche per la legalità Andrea Bosi ha affermato che “la battaglia contro il gioco d’azzardo dipende da una decisione politica e la politica non può essere neutra”. L’assessore ha ricordato, quindi, i risultati delle azioni attuate sul territorio comunale che hanno portato a una riduzione da 29 a otto delle case da gioco, facendo calare contemporaneamente la raccolta derivante dal gioco d’azzardo fisico passata dagli oltre 350 mila euro del 2019 ai meno di 300 mila del 2022. “E i fondi che l’amministrazione ricava dalle sanzioni a chi non rispetta le norme che abbiamo imposto – ha specificato – sono utilizzati per azioni di prevenzione nelle scuole”.
Azioni sul documento
