D’ora in poi sarà più semplice e rapido rigenerare e dare nuova vita a pezzi di città esistente, che si tratti di trasformazioni diffuse, come cambi di destinazione d’uso, frazionamenti di alloggi e ampliamenti di attività produttive, o di trasformazioni complesse, come vere e proprie sostituzioni urbane, sottoposte a Valutazione del beneficio pubblico.
Il Consiglio comunale, insieme al Piano urbanistico generale, ha infatti approvato il nuovo Regolamento edilizio che rende pienamente efficace l’attuazione del Pug e disciplina le modalità di realizzazione delle trasformazioni. Hanno votato a favore Partito democratico, Modena civica, Europa verde-Verdi e Sinistra per Modena, contrario di Movimento 5 stelle, Fratelli d’Italia e della consigliera Luigia Santoro di Lega Modena, astenuti Modena al centro, Giovanni Bertoldi e Stefano Prampolini di Lega Modena. Il Regolamento approvato è stato emendato su proposta dei gruppi di maggioranza (a favore dell’emendamento Pd, Europa Verde-Verdi, Modena civica, Sinistra per Modena e M5s, contrari FdI e Luigia Santoro di Lega Modena, astenuti Fabio Poggi del Pd, Modena al centro e Giovanni Bertoldi e Stefano Prampolini di Lega Modena) con l’obiettivo di estenderne ulteriormente le procedure volte a garantire la partecipazione per le trasformazioni. In particolare, con l’emendamento è stato previsto che il sindaco possa richiedere l’attivazione dell’istruttoria pubblica o del contraddittorio pubblico “anche valutando eventuali richieste formali di cittadini o associazioni” e che gli strumenti partecipativi possano essere attivati anche “mediante l’approvazione di apposita mozione del Consiglio comunale”.
Il nuovo Re porta a una semplificazione e al riordino dell’attività edilizia, rendendo più snelli, trasparenti e uniformi gli iter amministrativi, contenendo i tempi, semplificando e rendendo chiare le regole. È lo strumento che interfaccerà più cittadini e più interventi, andando a toccare un’ampia gamma di temi, dai risvolti ecologici e sostenibilità ambientale delle opere edilizie all’evoluzione dell’uso degli edifici, alla qualità architettonica, degli spazi pubblici, dell’ambiente rurale.
Aprendo il dibattito per il Movimento 5 stelle, Enrica Manenti ha invitato innanzi tutto l’Amministrazione “a mettere in campo tutti gli strumenti possibili per favorire la partecipazione e la comunicazione, favorendo un confronto sin dalle fasi progettuali: uno strumento di lavoro quotidiano”. Per la consigliera nel documento è presente, comunque, “uno squilibrio tra elementi prescrittivi, indicazioni di carattere tecnico e una trascuratezza sul fronte della tutela di beni ed edifici culturali. In particolare, è insufficiente la tutela prevista per gli edifici con valore storico-culturale testimoniale, immobili del XX secolo specifici del patrimonio edilizio rurale di Modena”.
Per il Pd, Diego Lenzini ha evidenziato che si tratta di un documento che parla “non solo ai tecnici ma anche ai cittadini grazie all’approccio ‘formativo’ che lo caratterizza”. Il Regolamento edilizio, infatti, “non si limita a dare prescrizioni sugli interventi da effettuare ma ne spiega le ragioni e informa anche sui percorsi da seguire e sugli obiettivi da raggiungere”. Si tratta di una scelta, che favorisce “la cultura e la consapevolezza verso i temi della sostenibilità” e che si affianca alla promozione di una partecipazione efficace e reale sui procedimenti edilizi”. Per Alberto Bignardi il documento costituisce “la messa a terra delle linee guida del Pug, un lavoro ampio e organico anche per i tecnici del territorio che lo chiedevano a gran voce”. Il consigliere ha invitato i gruppi politici “che si sono astenuti sul Pug a entrare nel merito e a riconoscerne il valore”. Il regolamento edilizio tocca, infatti, “le normative e quindi la qualità del vivere di tanti ambiti, da quello antisismico all’antincendio passando per gli isolamenti acustici. Si affrontano i temi della sostenibilità ambientale ed economica, delle reti tecnologiche, dell’idrico e delle colonnine elettriche per le auto”.
Paola Aime (Europa verde – Verdi) si è concentrata innanzi tutto sull’attenzione che il Regolamento dedica all’ambiente “perché l’obiettivo deve essere quello di ampliare la dotazione di verde in città in maniera equilibrata” nell’ambito di una maggiore attenzione “alla qualità e alla coerenza con gli obiettivi strategici di vivibilità e sostenibilità del territorio”. La consigliera ha messo l’accento, poi, sull’importanza dei percorsi di partecipazione, informazione e coinvolgimento dei cittadini “anche attraverso l’azione del Garante comunicazione e della partecipazione come elemento di ‘ponte’ tra cittadini e Amministrazione: soprattutto in questa fase di introduzione degli strumenti urbanistici”.
Si tratta di un Regolamento edilizio “migliorativo rispetto al precedente”, ha rilevato Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena), soprattutto “per gli elementi di partecipazione introdotti: un’azione che risponde alla volontà dei cittadini di pratiche trasparenti e di partecipare attivamente con l’Amministrazione in occasione di interventi potenzialmente impattanti per la città”. Questa prassi, “arricchita da una figura di valore come il Garante della comunicazione e partecipazione – ha aggiunto – permetterà di abbattere le tensioni che si possono creare, come abbiamo visto anche in diverse occasioni negli ultimi mesi”.
Annunciando il voto di astensione per Lega Modena, Giovanni Bertoldi ha ricordato che si tratta di un “documento che aggiorna il precedente, lo adegua ai tempi e lo relaziona col nuovo Pug. Il Regolamento edilizio è sicuramente più completo – ha precisato – ma complica eccessivamente sul fronte delle categorie funzionali, che diventano tante, forse troppe”. Il capogruppo ha spiegato, poi, che “sarebbe stato necessario un compromesso rispetto agli interventi sulle abitazioni, per venire incontro anche ai cittadini che hanno minori disponibilità economiche”.
In replica, l’assessora Anna Maria Vandelli ha sottolineato “il carattere di sperimentazione del Regolamento edilizio, che potrà essere affinato dopo le ‘esperienze’ sul territorio sviluppate dagli uffici tecnici”. L’assessora ha messo l’accento sugli elementi di partecipazione che caratterizzano il documento: “Per esempio – ha detto – daremo pubblicità a tutti i progetti complessi perché la partecipazione non esiste senza conoscenza”. Vandelli ha infine sottolineato l’impegno del Regolamento sulle dotazioni delle abitazioni, con l’obiettivo “di garantire maggiore qualità negli alloggi”.
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