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23/06/2023

REGOLAMENTO DEL VERDE / 2 – IL DIBATTITO

Gli interventi dei consiglieri prima dell’approvazione della delibera

Aprendo il dibattito, Barbara Moretti (Modena al Centro) ha parlato dell’importanza (“sostanziata negli emendamenti”) che il Regolamento riconosce ai processi partecipativi nella progettazione del verde, sottolineando, al contempo, il nuovo ruolo dei privati: “dovranno presentare obbligatoriamente relazioni tecniche che giustifichino i tagli”. La consigliera ha poi puntualizzato che il Regolamento è uno strumento per analizzare e affrontare anche i recenti fenomeni di cedimento delle alberature, avvenuti in prossimità di cantieri: “Prevede infatti misure di tutela delle aree alberate: occorrerà vigilare sulla sua applicazione”.

“Ci asterremo, ma riconosciamo aspetti positivi, innovativi, al Regolamento, su cui veglieremo”. Sono le parole di Giovanni Bertoldi (Lega Modena) che ha sottolineato la “necessità di mettere le piante in condizione di sicurezza, affinché non rappresentino pericolo durante critici fenomeni atmosferici”. Il capogruppo ha poi espresso perplessità per le monetizzazioni “irrisorie” previste dal Regolamento in caso di rimozioni immotivate degli alberi da parte dei privati: “Penso che il valore di un albero debba essere di molto superiore alle cifre calcolate, poiché offre molto alla comunità”.

Per Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) “in questo Regolamento, come nel Pug, ci sono cose che non hanno riscontro nella realtà”. Rossini ha puntualizzato che “prima di educare al verde i cittadini, come si evidenzia nell’articolo 1 del Regolamento, sarebbe opportuno che questa cura fosse dell’Amministrazione: perché noi non vediamo i parchi cittadini curati”. Rossini, in riferimento all’articolo 5, ha affermato che “il verde non svolge una funzione culturale, sociale e ricreativa, poiché le persone non si sentono sicure all’interno dei parchi”. A questo proposito, la consigliera ha ricordato una precedente mozione del gruppo (“approvata con voto unanime”) che prevedeva la presenza di associazioni sportive al parco Novi Sad: “Di quel progetto non c’è traccia e in quel parco è recentemente morto un ragazzo di sedici anni”.

Per il Pd, Mara Bergonzoni ha dichiarato che il Regolamento “promuove e tutela da interventi dannosi le aree verdi, contribuendo al benessere della comunità”. In particolare, la consigliera ha sottolineato che “l’atto è frutto di un percorso partecipato, che stimola il protagonismo dei cittadini nella cura del verde sia pubblico che privato”. Bergonzoni ha chiarito poi che il Regolamento risponde alle leggi nazionali che prevedono anche “un catasto degli alberi, la piantumazione di un albero per ogni bambino nato (prassi consolidata a Modena) e la produzione, appunto, di un regolamento e un piano del verde”.  Diego Lenzini ha definito il Regolamento una “svolta culturale”: “Non si rivolge solo agli esperti, ma parla soprattutto ai cittadini comuni, ai giovani, perché la gestione del verde diventa una responsabilità collettiva”. Il consigliere ha quindi chiarito che “si tratta di un regolamento che non solo prescrive ma che anche spiega l’importanza di intervenire sul verde in un certo modo”. Lenzini ha argomentato che “questo nuovo strumento guarda al singolo albero in un’ottica globale: viene ricercata, infatti, un’armonia tra le singole porzioni di verde, per contribuire alla tutela di un patrimonio comune”. Per Stefano Manicardi “il Regolamento dovrà essere conosciuto, diffuso, adeguatamente pubblicizzato, perché agisce sui privati, sulla vita dei cittadini”. Il consigliere ha infatti puntualizzato che “conoscerlo vorrà dire avere strumenti in più per affrontare le odierne sfide, soprattutto climatiche, puntando alle nuove sensibilità dei giovani”. Manicardi ha quindi parlato di “un Regolamento atteso dalle tante associazioni e da diversi soggetti, come i volontari, che si occupano quotidianamente del verde pubblico”, evidenziando che “questo documento permetterà di non ripetere errori del passato: penso al bosco di Marzaglia dove era stata effettuata una piantumazione non adatta a quel tipo di terreno”. Antonio Carpentieri ha definito il Regolamento “una totale novità nel panorama dei regolamenti comunali”. Il capogruppo ha specificato che si tratta di un documento che detta anche principi e dà messaggi politici: “Bisogna dare dignità agli alberi, che siano pubblici o privati. Il verde privato, infatti, ha una funzione che va oltre la proprietà, poiché contribuisce al bene pubblico”.

Federico Trianni (Sinistra per Modena), motivando il voto a favore del gruppo, ha parlato di un documento che “pone attenzione non scontata verso tematiche ambientali: difende l’area delle piante, suggerendo anche accorgimenti tecnici e soluzioni pratiche per preservarle, come pavimentazioni ad hoc”. Il consigliere, sottolineando positivamente le responsabilità riconosciute ai privati, ha dichiarato che il Regolamento “promuove il verde come soggetto portatore di benefici per la collettività”. Trianni ha auspicato, infine, che il documento possa portare a “un cambio di mentalità che questa epoca impone sulla tutela del patrimonio arboreo”.

Paola Aime (Europa Verde-Verdi) ha affermato che “Modena, dato il suo importante patrimonio arboreo, da tempo meritava un regolamento del verde che oggi si può finalmente realizzare”. La consigliera ha quindi sottolineato che il documento presenta non solo norme e sanzioni ma “accompagna i cittadini verso una nuova consapevolezza: il verde è alla base del benessere psicofisico, promuove la bellezza e aiuta a contrastare i cambiamenti climatici”. Aime ha sottolineato che il Regolamento contribuisce a mantenere “una relazione tra verde pubblico e privato: tante volte l’abbattimento del verde in ambito privato ha recato danni alla comunità, ma con questo strumento è possibile tutelarsi”.

Concludendo il dibattito, l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi ha ribadito che il Regolamento “rinnova il modo in cui ci approcciamo al verde e in cui lo progettiamo e quindi lavora su un cambiamento culturale: gli alberi, le siepi, le aree verdi e boscate diventano una parte integrante dell’infrastruttura cittadina e devono poter crescere bene e in salute, anche per migliorare il benessere dei cittadini e non creare problemi di sicurezza. Da questi presupposti – ha spiegato – nascono alcune misure non scontate come, per esempio, la previsione di aree di rispetto, di spazi adeguati a uno sviluppo sano e il sostanziale divieto di capitozzatura, una pratica che danneggia moltissimo gli alberi. Il Regolamento inoltre – ha sottolineato ancora l’assessora – è uno strumento non rigido, che potrà essere modellato anche in base ai cambiamenti climatici e in condivisione con i cittadini”.

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