Gli occhi per implorare la protezione degli dei, gli organi interni per chiedere la guarigione da malattie gravi e i genitali come preghiera per la fecondità. Sono gli ex voto anatomici, la rappresentazione plastica di una parte del corpo offerta alla divinità per invocare la guarigione o ringraziare di averla ottenuta, al centro dell’incontro “Patologie visibili e invisibili” con l’antropologo fisico Mirko Traversari, in programma sabato 30 settembre, alle 17.30, al Museo Civico di Modena, nell’ambito della mostra “DeVoti Etruschi”. La partecipazione è gratuita, su prenotazione (palazzo.musei@comune.modena.it; 059 203 3125).
Se i volti in terracotta esposti in mostra raccontano l’aspetto che avevano gli Etruschi che frequentavano il santuario di Veio e l’attenzione che dedicavano alle cure del corpo, gli ex voto anatomici possono essere portatori di simboli ma anche raccontare le malattie per le quali i devoti chiedevano la guarigione. Gli ex voto esposti in mostra sono stati esaminati dall’equipe di paleopatologia dell’Università di Bologna e del Gruppo italiano di Paleopatologi nel quadro più ampio delle patologie presenti nelle popolazioni etrusche.
Mirko Traversari, tra i protagonisti della ricerca, è dottore di ricerca in Antropologia fisica, si occupa dell’analisi del profilo biologico e paleopatologico su resti umani antichi ed è l’autore delle analisi sulle celebri mummie di Roccapelago. Sarà lui a guidare i partecipanti alla scoperta delle malattie di cui potevano soffrire gli antichi abitanti di Veio e dei simboli attraverso i quali portavano preghiere e ringraziamenti agli dei.
Gli esemplari modenesi provenienti da Veio, infatti, rappresentano una formidabile occasione di osservazione per la casistica di modelli e intenti, anche se la restituzione anatomica appare non sempre fedele, soprattutto per quanto riguarda gli organi interni che spesso sono invertiti o assenti, quasi ad indicare una scarsa conoscenza dell’anatomia umana. Per gli esemplari della raccolta che rappresentano piedi e gambe si ipotizza una richiesta di “sanatio” motivata da cause osteoarticolari o infiammatorie da collegare anche all’abbigliamento etrusco che tendeva a lasciare scoperti gli arti inferiori; ma potrebbe anche trattarsi di una richiesta di protezione prima di un viaggio. Nello stesso modo, l’offerta di raffigurazioni di organi genitali maschili e femminili o di mammelle rimanda alla sfera della guarigione da infezioni specifiche o alla richiesta di protezione sulla fecondità più in generale. È particolarmente interessante l’interpretazione di ex-voto anatomici con organi interni in vista, che siano figure intere o parti del corpo, torsi o placche poliviscerali. Il dono di questi è stato accostato alla richiesta di guarigione o protezione da patologie gravi, tra le quali probabilmente la malaria che colpisce gli organi vitali e che si riscontra nei territori degli Etruschi, tra Lazio, Toscana e Campania, oppure la tubercolosi.
“DeVoti Etruschi”, aperta fino al 17 dicembre, nella sala dell’Archeologia di Palazzo dei Musei (largo Porta Sant’Agostino 337), a ingresso gratuito, espone oltre cento ex-voto in terracotta provenienti dalla città etrusca di Veio, entrati a far parte delle raccolte del museo alla fine dell’Ottocento, raffiguranti principalmente devoti, statue, busti e volti di adulti e bambini ma anche parti anatomiche, membra e organi, oltre a raffigurazioni di animali. La raccolta è stata esposta in museo fino agli anni ‘80 del Novecento e viene ripresentata ora al pubblico alla luce di una vera e propria riscoperta, a seguito di un articolato progetto di ricerca che ne ha svelato risvolti ancora inediti, grazie all’uso di tecnologie impensabili all’epoca dell’acquisizione.
La mostra è aperta dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12; il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 19. Per informazioni: 059 203 3100 / 3125; museocivico@comune.modena.it. Facebook e Instagram: museocivicomodena www.museocivicomodena.it
Il programma di appuntamenti collegato alla mostra prosegue sabato 14 ottobre con un itinerario in centro storico, guidato da Stefano Bulgarelli, conservatore del Museo Civico, per svelare forme di devozione collettiva e individuale della città. In novembre è in programma un laboratorio per bambine e bambini sulla cosmesi etrusca a cura dell’erborista Elisa Bevini. L’ultimo appuntamento, il 16 dicembre, in collaborazione con gli studenti dell’indirizzo di design e ceramica del Venturi di Modena, è un laboratorio aperto a tutti per realizzare un ex voto a cui affidare desideri, speranze e aspirazioni per l’anno che verrà.
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