Circa una persona su due, anche se non lo sa, è affetta da una patologia tiroidea, ma nella maggior parte dei casi sono problemi di scarsa rilevanza clinica, mentre in piccola parte, anche se in crescente aumento negli ultimi anni, si tratta di tumore. Nell’ultimo censimento pubblicato nel 2008 dal registro tumori di Modena sono stati segnalati poco più di 230 casi in un anno, ma grazie alla diagnosi precoce la mortalità è prossima allo zero.
Per sensibilizzare i cittadini su questi problemi, in crescita negli ultimi anni, anche Modena aderirà mercoledì 25 maggio alla Giornata mondiale della tiroide, promossa dalle società di endocrinologia dei cinque continenti. In città, in particolare, l’unità operativa e la cattedra di Endocrinologia dell’ospedale civile di Baggiovara, con il sostegno dell’assessorato alle Politiche sociali, sanitarie e abitative del Comune e dell’Ausl, organizza un incontro pubblico per rispondere a quesiti e dubbi sulla patologia tiroidea.
L’appuntamento è per mercoledì 25 maggio alle 21 alla sala conferenze della Circoscrizione 1, in piazzale Redecocca 1. All’incontro saranno presenti Cesare Carani, Vincenzo Rochira e Bruno Madeo, dell’unità operativa di Endocrinologia e malattie del metabolismo dell’ospedale di Baggiovara, e Barbara Mullineris dell’unità operativa di Chirurgia dell’ospedale di Baggiovara. Modererà l’incontro Ivana D’Imporzano, giornalista di Trc.
L’evento offrirà l’occasione anche per informare sugli effetti della radioattività sulle patologie tiroidee. L’unità operativa di Endocrinologia di Baggiovara è stata coinvolta in Bielorussia in un programma di screening della patologia tiroidea a seguito dell’incidente nucleare di Chernobyl.
Azioni sul documento