Tutti gli uffici del Comune di Modena, diversi da Circoscrizioni, Polizia municipale e altri servizi di prossimità, si concentreranno in tre sedi: il Municipio di piazza Grande, l’ex ospedale Estense e un terzo polo che sarà individuato entro il 2012. L’unificazione su tre sedi si completerà entro il 2015 quando termineranno i lavori all’ex ospedale di via Vittorio Veneto.
Lo ha spiegato l’assessore al Patrimonio Fabio Poggi presentando la delibera sul “Piano di definizione logistica delle sedi comunali” nella seduta di lunedì 16 maggio del Consiglio comunale di Modena. La delibera è stata approvata con i voti favorevoli di Pd e Sinistra per Modena, contrari Pdl e Modenacinquestelle.it.
Attualmente le sedi principali dell’Amministrazione comunale sono distribuite in sei luoghi: il Municipio e la torre di via Santi n. 40 sono di proprietà del Comune, a cui si aggiungono lo stabile di via Santi n. 60, l’edificio di via Costa, l’immobile di via Galaverna, l’autorimessa di via San Cataldo, tutti in concessione. Per le sedi in locazione l’Amministrazione spende oltre 1 milione e 600 mila euro, circa la metà dell’intera cifra che grava sulle casse comunali per affitti passivi (i restanti sono rappresentati dagli edifici in locazione per attività giudiziaria, scuole e Centro per l’impiego). La delibera, recependo quanto già approvato dal Consiglio comunale nel 2008, conferma l’intenzione di ridurre le sedi a tre e di mantenere in centro storico il maggior numero possibile di funzioni, quindi di utilizzare, oltre al Municipio, l’ex ospedale Estense. Inoltre, l’aggiornamento del piano stabilisce che la terza sede dovrà essere reperita entro il prossimo anno, attraverso permute con altri immobili comunali e con procedure di evidenza pubblica. La delibera esclude, invece, di utilizzare come terzo polo l’immobile di proprietà comunale di via Razzaboni, “poiché esso – ha spiegato Poggi – non corrisponde più alle esigenze dell’Amministrazione, essendo eccessivo negli uffici per oltre 2 mila metri quadrati e carente in termini di archivi e magazzini; solo per adeguare i locali, il trasferimento costerebbe all’Amministrazione due milioni di euro. Inoltre, Hera – ha continuato l’assessore - che attualmente utilizza lo stabile, si è dichiarata intenzionata a restare nell’edificio e disponibile a rinegoziare il contratto di locazione con il Comune con un rinnovo del canone di circa il 20-25 per cento per la durata di 12 anni. Precedentemente, il piano di Hera era di trasferirsi in una piccola palazzina di proprietà, il fatto che ora abbia scelto addirittura di ampliarsi nello stesso immobile in cui è collocata, è strategicamente rilevante a dimostrazione dell’impegno della multiutility nel modenese. Inoltre, per il Comune il canone arriverà a garantire un’entrata a bilancio di oltre un milione e 200 mila euro all’anno”.
La delibera stabilisce, anche, che venga redatto un piano di sostenibilità tecnico-finanziario che, partendo dalla valutazione dei bisogni in termini volumetrici e di superfici, quantifichi l’impegno finanziario a cui si dovrà far fronte e le fonti di finanziamento, da sottoporre all’approvazione del Consiglio.
“L’obiettivo – ha affermato l’assessore - non è solo ridurre le sedi, ma anche razionalizzare gli spazi, nel rispetto delle normative; i metri quadrati per ogni addetto si ridurranno di oltre il 20 per cento, arrivando a circa 13, questo comporterà risparmi da molti punti di vista: minori costi di gestione, di manutenzione, per utenze e pulizie. La riduzione degli spazi per operatore non sarà invece possibile all’Estense a causa delle caratteristiche storiche dell’edificio. Qui, degli 11 mila metri quadrati complessivi, solo 5 mila 200 potranno essere destinati a uffici in grado di accogliere 270 addetti; mentre il secondo piano servirà all’ampliamento di istituti museali e sedi del settore Cultura. Quindi – ha aggiunto Poggi - occorrono altri 6 mila metri quadrati per ospitare indicativamente 450 addetti e 3 mila 200 metri di depositi e magazzini. Per reperire la struttura adatta, il Comune predisporrà una gara ad evidenza pubblica affinché entro il 2012 possa essere disponibile la nuova sede. Nel corso dello stesso anno sarà pronto anche il progetto esecutivo per la riqualificazione dell’Estense”.
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